Chianti Classico: +22% nel primo trimestre 2021

Il Gallo Nero vola alto grazie all’export verso Usa, Canada e mercati asiatici

Ottimo inizio 2021 per il Chianti Classico che chiude il primo trimestre con un +22% di di bottiglie vendute, circa 10 milioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con la sua presenza in oltre 150 paesi, che in media assorbono oltre l‘80% della produzione annua, il Gallo Nero è riuscito a contenere la perdita al -8% nel 2020 nonostante le note difficoltà del canale Horeca.

Le relazioni con i mercati, consolidate con investimenti di promozione da parte del Consorzio e delle aziende associate, non si sono affievolite durante la pandemia e nonostante l’obbligata interruzione di attività promozionali in presenza, i mercati storici come Nord America, Germania e Regno Unito, ma anche quello asiatico, hanno continuato a scegliere il Chianti Classico.

A questo ha contributo anche il settore dell’e-commerce, che a livello globale ha aumentato sensibilmente il volume delle vendite, in particolare tra i Millennial con una buona disponibilità economica.

«Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti Classico, che lo vede distribuito in così tanti paesi del mondo e attraverso molteplici canali – afferma Carlotta Gori, direttore del Consorzio – Qualche difficoltà in più riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le pareti domestiche».

Come si sono parzialmente modificati i canali di acquisto, anche le modalità di promozione sono state rimodulate utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione, in particolare per i paesi stranieri.

Complessivamente hanno partecipato oltre 1500 operatori del settore e rappresentanti della stampa internazionale agli eventi di promozione organizzate dal Consorzio Vino Chianti Classico prevalentemente online con webinar, seminari e masterclass sui principali mercati occidentali (Stati Uniti e Canada) ed in presenza sui mercati asiatici (Giappone, Corea e Cina).

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